Contributi a fondo perduto per le PMI italiane del settore
Fino al 3 giugno 2025 è possibile presentare domanda per accedere al contributo destinato a rafforzare l’autonomia dell’industria tessile italiana nell’approvvigionamento di materie prime naturali. Le domande saranno valutate tramite procedura a graduatoria.
Chi può accedere al contributo?
Possono presentare domanda le micro, piccole e medie imprese (PMI) attive su tutto il territorio nazionale, con sede legale e/o unità operativa nei settori del tessile (codice ATECO 13) e della concia del cuoio (codice ATECO 15.11).
Per essere ammissibili:
- le società di capitali devono aver depositato almeno due bilanci presso il Registro delle imprese;
- le società di persone devono adottare un regime di contabilità ordinaria ed essere in possesso di almeno due bilanci.
Quali attività sono finanziabili?
Il contributo sostiene progetti finalizzati a potenziare gli investimenti nella filiera primaria di trasformazione delle fibre tessili, sia di origine naturale che derivanti da processi di riciclo, nonché nei processi di concia della pelle. Particolare attenzione è riservata alla certificazione della sostenibilità dei materiali, in termini di riciclabilità, durabilità, riutilizzo, origine biologica e impatto ambientale.
Le iniziative devono rientrare in una o più delle seguenti linee di intervento:
- Crescita e innovazione
Programmi volti alla realizzazione di nuovi processi produttivi, finalizzati all’incremento della capacità produttiva o dell’efficienza aziendale, anche attraverso attività di ricerca, sperimentazione e innovazione.
Gli investimenti devono rispettare criteri di sostenibilità ambientale, riduzione degli sprechi e devono essere certificati da organismi qualificati.
- Sostenibilità ambientale
Programmi di investimento finalizzati all’acquisizione di beni strumentali, materiali e immateriali, che contribuiscano alla riduzione dell’impatto ambientale e alla tracciabilità, attraverso certificazioni ambientali di prodotto e di processo. Rientrano in questa categoria anche gli investimenti volti a incrementare l’utilizzo di fibre tessili naturali e di materiali ottenuti da processi di riciclo o da scarti di lavorazione.
Spese ammissibili
- Macchinari, impianti e attrezzature nuovi, incluse le spese di installazione.
- Formazione del personale dedicato all’utilizzo dei nuovi macchinari (fino al 20%).
- Acquisto di brevetti o licenze d’uso.
- Spese per l’ottenimento della certificazione di sostenibilità di prodotto o processo, comprese le verifiche, escluse quelle obbligatorie per legge, rilasciate da organismi accreditati.
- Licenze software per la tracciabilità della filiera.
- Spese per attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale (fino al 30%), riferite a:
- personale tecnico e ricercatori (escluso personale amministrativo, contabile e commerciale);
- strumenti e attrezzature nuovi (diversi da quelli indicati al punto 1), per il periodo e nella misura in cui sono utilizzati nel progetto.
Come funziona il contributo?
Il contributo è concesso in conto capitale, nell’ambito del Regime de Minimis. Non è cumulabile con altri aiuti di Stato – anche de Minimis – né con altri benefici, inclusi quelli di natura fiscale, riferiti agli stessi costi ammissibili.
Ogni progetto deve prevedere un investimento minimo pari a 30.000 euro.
Le agevolazioni sono concesse secondo le seguenti modalità:
- Per investimenti con spesa ammissibile fino a 100.000 euro:
- contributo a fondo perduto pari al 60% delle spese.
- Per investimenti con spesa ammissibile superiore a 100.000 euro e fino a 200.000 euro:
- 60% a fondo perduto sulla quota di spesa fino a 100.000 euro;
- Finanziamento agevolato pari all’80% sulla quota eccedente i 100.000 euro, fino al limite massimo di 200.000 euro.
Il contributo a fondo perduto è concesso nei limiti delle risorse disponibili. In caso di esaurimento dei fondi, le agevolazioni saranno erogate esclusivamente nella forma di finanziamento agevolato.
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